LA GRAVINA DI PALAGIANELLO
LA GRAVINA DI PALAGIANELLO
La città di Palagianello, che sorge sul ciglio dell’omonima Gravina, è il risultato di un’ottima integrazione tra la città “nuova” e la parte rupestre. La macchia mediterranea del canyon si fonde perfettamente con il complesso e articolato villaggio rupestre. Questo si sviluppa principalmente sul versante orientale della gravina, nell’area sottostante al Castello Stella Caracciolo.
Percorrendo i sentieri della gravina, tra la rigogliosa vegetazione (dove troviamo anche la rara Phlomis fruticosa – Salvione giallo) ed antiche scalinate scolpite nella roccia, è possibile imbattersi in numerose chiese rupestri. Tra le più suggestive troviamo le chiese rupestri: di San Girolamo (pianta trapezoidale, con tracce di affreschi del XIV secolo); di Sant’Andrea (del periodo altomedievale e ampliata in età bizantina, ha tracce di affreschi realizzati tra il XII e XVI secolo); di San Nicola (altomedievale con interessanti affreschi, tra i quali una Deesis XII – XIII secolo); dei Santi Eremiti (del XI secolo con pianta trapezoidale); Chiesa Anonima (una delle più antiche di Palagianello); di Santa Lucia (altomedievale e ampliata nel X secolo, caratterizzata da un grande arco a tutto sesto su semipilastri).
Di notevole importanza paesaggistica è il percorso ciclo-pedonale che attraversa la gravina e collega Palagianello con la Gravina di Castellaneta, risultato della riqualificazione del tratto della vecchia ferrovia.
Castello Stella-Caracciolo e Chiesa Madonna delle Grazie
Lo skyline di Palagianello è caratterizzato dall’imponente presenza del Castello Stella-Caracciolo. Edificato nel punto più alto del paese, tra il XVI secolo ed il XVIII secolo. Con pianta quadrangolare, cortile al centro, imponenti torrioni agli angoli e circondato da un profondo fossato è, sicuramente, una delle opere architettoniche più interessanti della Terra delle Gravine.
Dal Castello, percorrendo via Antico Santuario, si giunge all’antica Chiesa della Madonna delle Grazie (denominata “Cappella”) del XVII secolo. Parzialmente distrutta da un evento calamitoso nel 1885, in cui si salvò solo una parte della Cripta, fu prontamente ricostruita. Realizzata sul versante della Gravina e costituita da una parte scavata nella roccia ed una in muratura di tufo calcarenitico, il suo aspetto di edificio incassato nella roccia, offre unici e suggestivi scorci.